Scambio culturale con la scuola Virebelle di La Ciotat, Francia (prima puntata)

Scambio culturale con la scuola Virebelle di La Ciotat, Francia (prima puntata)

Con lo scambio culturale franco-italiano, le classi 3A e 3C della scuola media Durazzo hanno trascorso, tra Nizza e La Ciotat, (paesino vicino a Marsiglia), quattro giorni incredibili, all’insegna della cultura e del divertimento.

 NIZZA

IMG_0306Finalmente è arrivato il 19 maggio e io e la mia classe aspettiamo da 3 anni questa gita in Francia! La città che mi è piaciuta di più e che ho trovato più interessante è stata Nizza, la prima che siamo andati a visitare.

Appena scesi dal pullman abbiamo attraversato il famoso e magnifico mercato dei fiori, con tutti i suoi colori e profumi. Poi abbiamo preso un ascensore che ci ha portati in alto per ammirare la meravigliosa vista della città. Dopodiché siamo scesi e dopo molti, molti scalini siamo arrivati sulla spiaggia. Il mare era meravigliosamente stupendo con un’acqua che, se non ci fosse stato quel maledetto vento che ci ha seguito per tutti i 4 giorni, dava proprio voglia di fare un tuffetto! Qui abbiamo pranzato sulla spiaggia di ciottoli bianchi con i nostri panini italiani e abbiamo ripreso le forze necessarie per andare a visitare il Mamac, ovvero il museo d’Arte Moderna e Contemporanea.

IMG_0311Io l’ho trovato molto particolare e interessante perché non avevo mai visto una “mostra” di questo genere. E a dire la verità questo museo è stato quello che mi ha colpito di più perché è molto originale e al suo interno è pieno di opere e sculture favolose, come ad esempio quelle due macchine accartocciate a grandezza naturale o quelle sculture di Niki de Saint Phalle, donne robuste di mille colori.

Dopo la visita, siamo stati nei giardinetti dove ci siamo rilassati finendo di compilare i questionari sul museo, a piccoli gruppi. E dopo un giro di ricognizione tutti insieme nelle vie del centro storico, ci hanno lasciato liberi per andare una mezz’oretta in una piazza dove subito mi sono precipitata a comprare souvenir molto apprezzati dalla mia famiglia una volta arrivati a casa. Più tardi, stanchi e affamati, ci siamo diretti verso il nostro albergo a Le Cannet dove abbiamo cenato e passato la notte.

Giorgia S. 3C, Durazzo sede

 LA VITA CON I NOSTRI CORRISPONDENTI DI LA CIOTAT

IMG_0453L’indomani, verso le 11.00, eccoci finalmente a La Ciotat!

…luogo magnifico, dove cielo e mare si confondono all’orizzonte, le onde si infrangono sugli scogli trasformando il reale in un paesaggio fantastico, un po’ come i giorni che trascorriamo qui.

Arrivare a La Ciotat è come vedersi sul set di un film californiano, perché ad accoglierci, a parte un bellissimo porto, c’è una larga passeggiata con palme altissime. Giriamo un po’ il centro storico, la chiesa, passiamo davanti al primo cinema, proprio quello dove è stato proiettato il primo film dei fratelli Lumiere “L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat”!

Ma ora arriva il momento migliore, dobbiamo andare a scuola per ritrovare i nostri corrispondenti.

Nell’aria, oltre ad un vento fortissimo, si percepivano emozioni diverse. Chi saltava dalla gioia, chi aveva paura all’idea di non sapere cosa lo stava aspettando… ma c’era qualcosa che accomunava tutti: la voglia sempre più grande di riabbracciare il proprio corrispondente!

IMG_0338Finalmente era arrivato il momento che stavamo aspettando da quando ci eravamo lasciati, due mesi fa, alla fine del loro viaggio da noi a Genova: avremmo rincontrato i nostri corrispondenti e avremmo trascorso insieme a loro tre giorni. Ancora non sapevamo che quelli sarebbero stati i tre giorni più belli ed emozionanti della nostra vita.

Nei minuti precedenti l’arrivo, ha iniziato a regnare il caos più totale. Chi si truccava, chi si pettinava e chi invece cercava di ritrovare la calma, in un clima di ansia crescente e contagiosa. Siamo entrati nel giardino della scuola direttamente con il pullman (nel cortile della nostra scuola un pullman non ci sta neanche se lo mettessimo con la gru, il loro invece ha un campo di calcio, uno di basket e un grande spiazzale sotto gli alberi!). Abbiamo varcato il cancello con il fiato sospeso: il cortile si è subito riempito di ragazzi che hanno iniziato a correre freneticamente, ognuno alla ricerca del proprio corrispondente. Dopo quella prima fase di grande confusione siamo passati all’abbuffata di dolci e caramelle e alle attività che i ragazzi francesi avevano organizzato per noi: sport, laboratorio di arte, teatro o coreografie per il Flash Mob.

Terminato questo intenso pomeriggio, stanchi e sempre più emozionati, abbiamo recuperato i nostri bagagli per recarci a casa delle famiglie che ci ospitavano.

Era facile sentirsi spaesati nel trovarsi in una nuova casa, con persone sconosciute e abitudini completamente diverse dalle nostre, ma era anche grande la voglia di conoscere quella nuova realtà e l’emozione di trovarsi da soli, lontani dalla propria famiglia alla scoperta di un nuovo Paese, ha annullato come per magia qualsiasi forma di disagio.

La sera trascorsa insieme ai corrispondenti è stata divertentissima. Abbiamo riso fino alle lacrime, ci siamo raccontati mille cose e abbiamo iniziato a conoscere una piccola parte del loro mondo.

IMG_0400Siamo rimasti tutti colpiti dalla diversità della scuola francese: i professori stanno sopra ad un palco rialzato quasi fossero degli attori, consegnano i libri tutti i giorni come da noi si fa alle scuole elementari, le aule sono numerosissime, sono gli alunni che si spostano ogni ora per raggiungere l’aula dell’insegnante, e la palestra è grande quasi sette volte la nostra!

Tutto diverso ma anche tutto così uguale in fin dei conti…

Alunni italiani e alunni francesi avevano in comune lo stesso entusiasmo di imparare cose nuove, la stessa voglia di migliorare continuamente se stessi, lo stesso sorriso nell’affrontare la giornata scolastica.

In quei giorni abbiamo mischiato insieme le nostre abitudini, le nostre manie, le nostre paure, le nostre esperienze vissute…

Purtroppo, come tutte le cose belle, anche la nostra avventura in Francia ha avuto una fine.

Il momento più difficile è stato quello dei saluti, il venerdì mattina.

IMG_0440Abbiamo osservato il nostro corrispondente e subito hanno iniziato a scorrere davanti ai nostri occhi frammenti di scene vissute. Momenti emozionanti trascorsi insieme… giorni indimenticabili che sono volati via, giorni di intensa felicità, così difficili da descrivere.

Il cortile in pochi secondi si è riempito di ragazzi che piangevano, cercando di abbracciarsi e assaporare quegli ultimi istanti insieme. Con fatica e con molto dispiacere siamo risaliti sul pullman cercando di pensare che quello non era un addio ma solo un nuovo inizio da vivere insieme…un arrivederci – a presto!

Giorgia A. e Giulia P, classe 3C, Durazzo sede 

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