Cavallo o nave di Troia? Un mito infranto

Cavallo o nave di Troia? Un mito infranto

Per quasi tre millenni abbiamo creduto che i Greci, per vincere la guerra di Troia, seguendo l’idea geniale di Ulisse, ispirato da Atena, avessero costruito un gigantesco cavallo di legno… Ma ora abbiamo scoperto che probabilmente il “cavallo di Troia” era una nave.

Questa notizia sensazionale, che ci ha lasciato tutti a bocca aperta, l’abbiamo letta su un articolo pubblicato sul quotidiano “La Stampa”, il 1 novembre 2017.

L’archeologo navale Francesco Tiboni sostiene infatti che Omero, il grande poeta autore dell’Iliade e dell’Odissea, nei suoi testi parla di “hippos” che in greco antico voleva dire “cavallo”. Secondo l’archeologo a quei tempi era molto diffusa anche una nave fenicia che veniva chiamata “hippos” perché dotata di una caratteristica polena: una testa equina.

Così, per un errore di traduzione, sarebbe nato l’equivoco millenario.

Secondo Tiboni, Omero era un esperto di imbarcazioni, infatti ha scritto molte informazioni sulle navi dell’epoca. Ha raccontato che i Greci avrebbero dovuto concludere velocemente la guerra perché le “cuciture” delle navi, dopo dieci anni, stavano per cedere.

I traduttori e gli scrittori che ripresero il suo racconto, come Virgilio con l’Eneide, pensarono che le “cuciture” si riferissero alle vele e alle corde; loro non sapevano che ai tempi di Omero le travi delle navi erano proprio cucite con punti a croce, con fibre vegetali che, se si decomponevano avrebbero potuto causare gravi danni; in quel caso i Greci non sarebbero più riusciti a ritornare in patria o avrebbero dovuto impiegare almeno due anni per ricostruire tutte le navi.

Per gli artigiani greci sarebbe stato più facile costruire una barca, di cui erano esperti, invece di improvvisarsi artisti per realizzare un cavallo di legno. Soprattutto sarebbe stato più semplice nascondere i guerrieri, che poi aprirono le porte ai loro compagni e conquistarono Troia,  nella doppia stiva della nave, piuttosto che nella pancia del cavallo.

Inoltre Omero disse che per trasportare l’Hippos fu usato il metodo “dell’alaggio” che serviva proprio per trasportare le navi, facendole scivolare su tronchi di legno e tirandole ai lati con delle funi che sembravano delle ali.

Le osservazioni di Francesco Tiboni sono molto interessanti e sembrano proprio convincenti. È bello vedere che si possono sempre scoprire cose nuove anche su argomenti su cui pensiamo di sapere già tutto. Però ci hanno distrutto un mito!

Fonte: www.lastampa.it/2017/11/01/cultura/cade-il-mito-del-cavallo-di-troia-in-realt-era-una-nave –  di Andrea Cionci

Classe 5, Scuola Primaria Da Verrazzano –

Illustratori: Benedetta, Max, Nic, Mattia e Davide

 

 

redazioneminiscoop
redazioneminiscoop@gmail.com
2 Comments
  • Roberta
    Posted at 14:26h, 07 Dicembre Rispondi

    Caspita, che notizia! Un po’ ci sono rimasta male, ero affezionata all’idea del cavallo.
    Grazie per l’articolo e per la notizia.

  • VITTORIA 5 A
    Posted at 20:14h, 07 Dicembre Rispondi

    A me è sempre piaciuto sapere nuove cose, ma questa proprio non me l’aspettavo!!!!!!

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