Che tweet sia!

Che tweet sia!

140 battute. Come per Twitter, nato proprio con quel limite di caratteri assolutamente invalicabile, le ragazze e i ragazzi della 3C Durazzo si sono incontrati e scontrati con la sintesi, che sarà anche un dono ma è soprattutto una tecnica e la si apprende solo provandoci.
Il risultato? 20 microracconti in molti casi davvero spassosi!

  1. Quella fu l’estate più bella, in cui conobbi il migliore degli amici. Passavamo le giornate insieme. Ad agosto lui partì, ma la nostra amicizia non finì.
  2. Era notte. Mi fissava. Era grande. Nero. Aveva un piccolo occhio. Rosso come il sangue. Era la tv.
  3. Stava lì. Immobile ormai da più di un’ora. Bianca come la neve. Trasmetteva così tanta inquietudine che nessuno osava toccarla: era la verifica di matematica.
  4. Lo guardo: è enorme! Non ho paura ad affrontarlo, posso vincere. Cinque minuti dopo guardo ancora… non c’è più. L’ho sconfitto! Era il panino con la salsiccia.
  5. Le speranze erano nulle. Regnava la paura. Pronti ormai a soccombere, ma… un miracolo: il professor Santoro spiega.
  6. Una fetta di pane o un biscotto/posso giurare che ne sarei ghiotto. Vorrei tanto portarla in cartella/essa è dolce: si chiama Nutella.
  7. «Amore, mi preferisci: liscia o riccia? Mora o castana? Alta o bassa? Grassa o magra?». «Zitta, ti preferisco zitta».
  8. Rompe le scatole… quasi sempre bugiardo… se contesti ti lincia… quell’infame dell’arbitro.
  9. Manca poco. Senti il cuore battere. Sei agitato. Attendi quel momento con ansia. E poi arriva. «Accidenti!», pensi «…sono stato interrogato».
  10. Erano lì tutti e quattro. Tutti zitti. Aspettavano solo me. Erano i prof all’esame.
  11. Stavo volando. Che bello, l’avevo sempre desiderato. Ah no! Ero caduto dal terrazzo.
  12. Era lì. Davanti a me. Mi stava per venire addosso. Un colosso tutto bianco alto centinaia di metri. Era in coda davanti alla Torre di Pisa.
  13. Sì ma… un tatuaggio per tutta la vita? e se poi non ti piacesse più? beh! anche la tua faccia lo è, ma vedo che te la cavi.
  14. Era lì in cucina. Mi fissava. Avevo lo sguardo profondo. Era più forte di me. Ma non riuscivo a mangiare… la torta al cioccolato.
  15. Un vecchio pazzo annega nell’alcol i suoi dispiaceri, i ricordi che gli ossessionano la mente. Ormai è buio, il bar sta per chiudere.
  16. Il destino ha un piano per tutti. Cavoli tuoi se hai studiato chitarra.
  17. Era lì che mi guardava, sul tavolo aspettava. Ero pronta a gustarlo. Non volevo abbandonarla e avevo un’idea contorta. Il suo nome era torta.
  18. Ieri nel corridoio c’erano due professori di matematica che parlavano e ho chiesto loro: «di cosa parlate?». Mi risposero: «… del più  e del meno».
  19. Io dormivo. Era tutto calmo. Poi sento delle grida e mi spavento. Era mia madre che mi svegliava per andare a scuola.
  20. Dico alla mamma di aiutarmi con questo esercizio. Le faccio un esempio: «noi vidimo…» al posto di «noi vedemmo…». La mamma è morta di crepacuore.

La classe 3C, Scuola Secondaria di Primo Grado C. Durazzo

 

redazioneminiscoop
redazioneminiscoop@gmail.com
2 Comments
  • Paola Chiara RUGGIERI
    Posted at 10:16h, 15 Dicembre Rispondi

    Bravissimi! Il mio preferito è il n. 1…

  • Roberta
    Posted at 15:15h, 16 Dicembre Rispondi

    Davvero spiritosi! Il mio preferito è il numero 4

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.