La stratigrafia: un viaggio nel tempo

13 Mag La stratigrafia: un viaggio nel tempo

“Perché il Giovane Principe delle Arene Candide era sepolto sette metri sotto terra? Come avranno fatto gli uomini del paleolitico a scavare così in profondità?” Mentre la maestra ci raccontava come era avvenuta la straordinaria scoperta della sua tomba, uno dei nostri compagni ha posto questa domanda interessante.

Prima abbiamo cercato le possibili spiegazioni e abbiamo provato a fare dei disegni per rappresentare dov’è oggi l’entrata della grotta e dove poteva essere 24.000 anni fa.
Poi per capire meglio abbiamo deciso di costruire un modellino di stratigrafia.
Abbiamo portato a scuola alcuni oggetti delle ultime quattro generazioni: dei bisnonni, dei nonni, dei genitori e nostri.
In classe li abbiamo divisi in quattro insiemi.
Dopo siamo andati in aula-pittura (per non sporcare la nostra classe) e abbiamo preso un acquario di vetro trasparente, vuoto.
Sul fondo abbiamo messo uno strato di ghiaia e sopra ci abbiamo posato alcuni oggetti dei bisnonni da piccoli: una lira, una spilla e dei bottoni dorati.
Abbiamo ricoperto tutto con sabbia e pietroline.
Sul nuovo strato abbiamo aggiunto le cose dei nonni: mezzo franco, una scarpa di bambola, un ditale, una medaglia e una gretta.
Dopo aver seppellito tutto con sabbia e ghiaia, abbiamo messo gli oggetti della generazione dei genitori da piccoli: un gettone telefonico, 100 lire, una biglia, un rotolo di lenza, una chiave, una molletta e un pezzo di quarzite.
Alla fine, dopo aver buttato ancora uno strato di sabbia e ghiaia, abbiamo aggiunto alcune cose che usiamo noi oggi: una scatolina di Tic Tac, il tappo di un evidenziatore, una ricarica della penna, un elastico e una coccinella di legno.
Guardando dall’esterno il nostro modellino abbiamo capito bene che le cose più antiche stanno in profondità; poi si è formato sopra uno strato di terreno (nella realtà a causa di frane, alluvioni, mareggiate, formazione di humus). Sopra ci è passata una nuova generazione e ha lasciato i suoi resti.
Così siamo arrivati ad oggi.
Ecco perché il “Principe” è stato trovato sette metri sotto al livello di terreno di oggi.

Artur, Alice, Benedetta, Federico S., Classe 3, Scuola Primaria Da Verrazzano