Intervista a Michelangelo Buonarroti

Intervista a Michelangelo Buonarroti

Stiamo per intervistare su TG 1517 il grande scultore Michelangelo Buonarroti. E’ proprio qui, nella regione Lazio, nel Foro Traiano a Roma.
Egregio signor Michelangelo, è un onore essere qui oggi per parlarle di persona.
Pochi convenevoli! Sono mesi che mi tormenta per ottenere questa intervista. Or dunque faccia le sue domande e si sbrighi, non ho intenzione di dedicarle più di mezz’ora.

Il suo collega Leonardo Da Vinci afferma che la pittura sia la regina delle arti. Cosa pensa a riguardo?
Non diciamo fesserie. E’ la scultura la madre di tutte le arti.

Oltre a occuparsi di scultura, di che cosa si occupa?
Sono anche architetto e pittore. Benché non ami questi due mestieri, sono obbligato a eseguire gli ordini dei miei committenti. In qualche modo devo pure campare.

Ho saputo che tempo fa il Bramante è stato incaricato da Papa Giulio II per realizzare il suo mausoleo. Cosa ne pensa?
Non mi parli di quell’essere infido. Inizialmente il Papa affidò l’incarico a me, andai a scegliere personalmente ogni singolo blocco di marmo da impiegare e, poi, per colpa di quel Bramante e dei suoi intrighi, ha ritirato la commessa affidandomi invece un lavoro minore: l’affresco nella volta della Cappella Sistina. Gli venisse un colpo a quell’architetto da strapazzo.

A Roma si fa un gran parlare del giovane Raffaello Sanzio. Cosa pensa di questo pittore?
Allora mi vuol proprio far arrabbiare! Quello è il prediletto del Bramante, è solo un ragazzino che sa solo scopiazzare l’arte classica.

La gente parla di lei come di un vecchio pazzo solitario?
Che pensino quello che vogliono. Non ho tempo né voglia di essere cortese con le persone che non m’interessano e tanto meno ho bisogno di moglie e figli. Io ho già la mia pittura e le mie opere come figli.

Ha mai realizzato opere a soggetto non Sacro?
Sì, quando vivevo a Firenze, ho realizzato un ‘Cupido addormentato’.

Perché le sue opere esprimono dolore e disperazione?
Non sono affari che la riguardano. Sarà compito dei posteri e il mio futuro operato a risponderle.

Secondo lei cosa rende uno scultore un ottimo artista?
Saper liberare dal marmo la figura che esso ha già in sé.

Parlando sempre di marmo, quale delle figure in esso racchiuse le ha dato più filo da torcere nel liberarla?
Sicuramente il mio Davide, era imprigionato in un unico blocco colossale di oltre quattro metri.

Prima di lasciarla, ha qualcosa da ridire a chi critica il suo operato?
A chi dice che sono pazzo rispondo che la pazzia è il miglior modo per trasformare la passione in un’opera d’Arte.

Leonardo C., classe 2E Scuola Secondaria C. Durazzo

redazioneminiscoop
redazioneminiscoop@gmail.com
3 Comments
  • Cristina
    Posted at 11:12h, 23 Febbraio Rispondi

    Caro Leonardo, questo articolo è un gran bel lavoro. Innanzitutto è un’intervista divertentissima e avere il senso dell’umorismo non è da tutti. In secondo luogo è frutto di una riflessione attenta sulla figura di Michelangelo, che hai studiato non solo come artista ma anche come personaggio pubblico, dimostrandoci di aver compreso il suo carattere e il suo modo di pensare.
    Mi auguro che questo lavoro continui e che presto potremo leggere altre interviste improbabili così ricche di verve. Complimenti.

  • Roberta
    Posted at 22:26h, 23 Febbraio Rispondi

    Spiritosi.

  • Lorenzo Calza
    Posted at 11:50h, 24 Febbraio Rispondi

    Applausi!

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