L’amore rubato

L’amore rubato

In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la III E Durazzo ha visto in classe e discusso sul film “L’amore rubato” diretto da Irish Braschi.

#annoscolastico2024/25

Il film che abbiamo visto in classe, “L’amore rubato”, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, mi ha colpito veramente tanto perché tratta un tema tragico ma molto importante: la violenza sulle donne.

Penso che sia qualcosa di vergognoso che nessuno dovrebbe usare. Gli uomini che fanno del male alle donne, picchiandole o violentandole, sono uomini senza cervello, che non ragionano e pensano di essere forti per qualcosa che invece li rende deboli e cattivi. Purtroppo questo è un problema che coinvolge donne di tutte le età.
Non c’è giustificazione valida per commettere reati simili. Non esiste nessuna scusa per fare male a una donna.
E non c’entra niente se lei abbia o abbia avuto un certo tipo di comportamento. Niente!
Secondo me questa riflessione non vale solo per le femmine. Il problema della violenza è qualcosa di gravissimo, a prescindere da chi la fa o da chi la subisce.

Ho trovato il film visto in classe triste e crudele, ma bello allo stesso tempo perché ci sensibilizza e ci aiuta a comprendere quello che succede nel mondo. Fa capire alla gente quanto siano sbagliati certi comportamenti e sprona a combattere perché tutto ciò non succeda più. Penso che far vedere film del genere a scuola sia già un grande passo, perché fa sì che i ragazzi prendano una posizione fin da giovani contro ingiustizie come quella della violenza sulle donne. A mio parere bisogna poi parlarne nella vita di tutti i giorni, ad esempio sui social, che adesso vanno tanto di moda e sono usati da tutti. C’è poi bisogno di creare molti centri di accoglienza per donne vittime di violenza, così che queste ultime possano sempre avere un rifugio sicuro; per esempio una delle cinque protagoniste ne “L’amore rubato” riesce a scappare con il figlio dal marito violento e a ritrovare la felicità in uno di questi posti. Mi fanno però anche tristezza questi centri, perché non esisterebbero se non esistesse qualcosa così brutto come la violenza sulle donne. È poi necessario che negli anni aumenti la parità di genere, cioè che gli uomini e le donne abbiano veramente gli stessi diritti e che diminuiscano le disuguaglianze. Vorrei che maschi e femmine venissero visti allo stesso modo in ogni ambito. Infine è sicuramente importante imparare a riconoscere quando una donna potrebbe essere vittima di atti violenti ed essere in difficoltà. Bisogna fare sì che lei parli con qualcuno di affidabile in grado di aiutarla.
A mio avviso, queste sono le basi per un mondo più felice.

Margherita R. , classe III E, “I PINGUINI TATTICI NUCLEARI”, scuola secondaria Durazzo sede, a.s. 24/25

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