06 Nov Leggende di Genova
Margherita, Nina e Alessandra della classe II A, Scuola Durazzo, descrivono in questo articolo il lavoro svolto su un argomento interessante e misterioso. Non solo un bel lavoro, ma anche la nascita di un’amicizia!
Per ideare il cartellone relativo alle leggende di Genova, sono stati svolti tre incontri: il primo per la ricerca delle leggende e della trascrizione dei brevi riassunti, il secondo per la realizzazione della parte grafica del cartellone e l’ultimo per lo studio dei testi.
Le leggende scelte sono:
- La vecchietta di vico dei Librai
Il brano narra di uno dei fantasmi più misteriosi di Genova, è la “Vecchietta di Vico dei Librai”. Secondo varie testimonianze, il suo spirito vaga ancora oggi per la città, domandando ai passanti dove sia situato il vicolo in questione, distrutto sotto i bombardamenti della II Guerra Mondiale.
- Il melograno
Al civico numero 2 di piazza Campetto, o Palazzo del Melograno, più di 400 anni fa, un seme di melograno si adagiò sul bancone del primo piano, fiorendo. La leggenda narra che, finché l’albero fiorirà, Genova prospererà.
- Via dell’Albero d’Oro
Nei dintorni di via Torti, è situata una via alberata detta via dell’Albero d’Oro. Il nome deriva da un albero d’alloro appartenente a un nobile con il vizio del gioco, che aveva impegnato proprio quell’albero, la sua ultima ricchezza, per tentare la fortuna. Ebbe successo e perciò fu ribattezzata “Albero d’Oro”.
- La pietra di via San Pietro della Porta
In via San Pietro della Porta, si trova un’antica lapide muraria raffigurante un vescovo con accanto due cigni, il simbolo del popolo ligure. La leggenda narra del re ligure Cigno che, disperato per la perdita della sua amata, venne trasformato per pietà in quell’animale dagli dei.
Oltre a queste leggende, ne sono state esposte altre oralmente, quali: “Nina Giustiniani, amante del conte di Cavour”, “Il fantasma di via Luccoli” e ”Il basilisco di S. Siro”.
Le leggende sono state ricavate dal libro “101 Storie di Genova”e da siti web specifici.
Collaborando siamo riuscite a conoscerci meglio, anche se a volte era difficile concentrarsi o mettersi d’ accordo. Dopo questo lavoro di gruppo, siamo diventate amiche.
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