Con Anna Calcagno tra quadri ed emozioni

Con Anna Calcagno tra quadri ed emozioni

La mattinata incominciò con qualcuno che bussò alla nostra porta scricchiolante: era arrivata l’esperta d’arte, che aspettavamo con ansia  da tempo.

Anna entrò piena di borse e sacchetti contenenti riproduzioni di quadri stupefacenti e famosi, matite e tempere colorate. Sembrava stanca, con i capelli rossi spettinati e i vestiti sportivi sporchi di tempere. Ci spiegò in pochi minuti il percorso da fare in sei ore: ricostruire un’opera famosa, come L’urlo di Munch o La notte stellata di Van Gogh,  poi ritagliare ed incollare i colorati cartoncini.

L’urlo

Ci ha diviso in piccoli gruppi di tre o quattro bambini e ha distribuito le opere d’arte ad ogni tavolo. I quadri avevano in comune  la rappresentazione di un’emozione particolare, ognuna diversa dalle altre. Per esempio, L’urlo esprime un senso di disperazione, terrore ed angoscia. Nel quadro è rappresentato, infatti, un uomo stilizzato con un viso che ha ben poco di umano e che a noi ha ricordato certe immagini di marziani. L’uomo cammina sul ponte, si tiene la testa tra le mani e ha la bocca spalancata come se gridasse. Anche gli occhi sono così grandi e dilatati da sembrare folli. Un’altra caratteristica del quadro sono le tinte sgargianti che conferiscono all’opera un senso di sofferenza.

Ogni gruppo ha riprodotto, su carta bianca, il quadro che gli era stato assegnato, con non poche difficoltà. Tutti noi eravamo molto concentrati sul lavoro cercando di riprodurre al meglio anche i più piccoli particolari. Questo è stato l’obiettivo della prima lezione.

Nelle successive due lezioni il lavoro è stato molto più impegnativo e faticoso.

Prima di iniziare, Anna, utilizzando un foglio bianco, ha provveduto a creare delle sfumature di vari colori usando e mischiando fra loro tempere in modo da fornirci variazioni di colore non esistenti tra i cartoncini colorati che avevamo a disposizione. I nuovi colori erano stupendi e andavano dal grigio scuro al giallino chiaro. Poi è venuto il tempo del lavoro vero e proprio. A molti mancava l’occorrente e quindi, tra: “Puoi prestarmi la colla?” o “Dov’è la mia matita?“, “Eccola! Ce l’avevi tu!“… c’era una gran confusione! Tagliare ed incollare tutte quelle strisce ondulate ci ha fatto diventare matti, ma al tempo stesso, pur essendo un lavoro difficile, ci ha divertito molto. I colori da mettere nel nostro piccolo capolavoro li sceglievamo noi, a seconda dell’emozione trasmessa dal quadro.

Alla fine delle tre fantastiche lezioni i capolavori terminati erano forse ancora più belli di quelli fatti dai pittori, ben più esperti di noi! Anche se abbiamo versato molte gocce di sudore e i nostri disegni ci sono costati tanto impegno, questo laboratorio ci ha dato tante soddisfazioni.

Martino B.,  Anita C.  e  Sara M. ,  classe 5A Gianelli

redazioneminiscoop
redazioneminiscoop@gmail.com
2 Comments
  • mamma Cristina
    Posted at 23:13h, 27 Maggio Rispondi

    Anche le mie figli hanno avuto la fortuna di incontrare Anna Calcagno nel loro percorso scolastico: dopo anni ancora ricordano lei, i suoi insegnamenti e i lavori fatti insieme!

    • Anna Calcagno
      Posted at 21:11h, 17 Maggio Rispondi

      Ho letto ora questo commento. Mi ha riempito il cuore. Grazie, anna c.

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