Visita al Museo archeologico di Pegli

Visita al Museo archeologico di Pegli

Martedì 7 aprile, dopo le bellissime vacanze di Pasqua, ci incontriamo alla stazione di Genova Quinto per recarci al Museo archeologico di Pegli. Siamo due classi: 5A e 5B. Entriamo sul treno come una mandria di bufali, anche un po’ assonnati.

Scesi dal treno, a pochi passi da noi, imbocchiamo un viale ricco di alberi per arrivare al Museo archeologico di Pegli.
mercato 2Tutti emozionati ma soprattutto curiosi, sfrecciamo come saette su per il viale, anche se un po’ affaticati a causa delle pietre tozze e pungenti sotto i nostri piedi. Un panorama splendido e illuminato dal sole ci accoglie a braccia aperte davanti al museo. Entrati, posiamo le borse, ci leviamo le giacche, mentre Corinne, la guida, ci accoglie con un caloroso sorriso per iniziare il percorso “Liguri e Romani”.

Entrati nella prima stanza del museo, vediamo uno scheletro di un ragazzo di 15 anni, età media di quei tempi, chiamato Principe delle Arene Candide, la testa era girata verso l’Occidente: lì all’epoca credevano si trovasse il regno dei morti. Possedeva “4 ciondoli di osso”, particolari che indicavano il suo potere. Abbiamo scoperto che ce ne sono solo 30 in tutta la Liguria! Con pietra e carbone, a quel tempo, si costruiva un bel forno resistente, il primo forno inventato in tutta la storia del mondo.

Voi non ci crederete, ma sono state ritrovate 120 tombe del Neolitico in via XX Settembre. All’interno di esse sono stati trovati gioielli in ambra e oro, armi, raffinati bronzi etruschi, ceramiche greche, vasetti di alabastro e di vetro del Medio Oriente. I Liguri, come gli Egizi, credevano che la vita continuasse dopo la morte.

Dopo aver completato la visita del museo, ci avventuriamo verso il laboratorio: “Al mercato di Genova di 2500 anni fa“. Per cominciare formiamo dei gruppi e per distinguersi dagli altri, ogni gruppo indossa ciondoli o collane, armi, ecc.

Ognuno ha un foglietto su cui è scritto il suo mestiere, che cosa deve comprare e che cosa deve portare al mercato. Tutti i tipi di cibo, “ovviamente finto”, sono disposti sopra un tavolo enorme: “Che il mercato abbia inizio!”
Subito, più veloci di un campione del mondo e più scatenati di un leone… via alla compravendita.mercato (1)

Purtroppo tutto finisce e così, scoccate le 11:30, andiamo via con le spalle e lo sguardo rivolti verso il basso e ripercorriamo il tortuoso tragitto, tristi perché è terminata una stupenda giornata.

Mattia, Pietro, Meryam e Alexio, classe 5B, scuola Gianelli

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