Il progetto “Mygrantour”

Il progetto “Mygrantour”

Il giorno mercoledì 16 dicembre 2015 la classe 3D ha partecipato al “Mygrantour Genova”, un progetto che prevede una visita del centro storico di Genova  avendo come guida uno straniero.

Questo progetto è nato nel 2010 ed è presente in molte città italiane. La nostra guida, una signora romena di nome Monica, ci ha detto che Genova è sempre stata una città marittima e sviluppata: da qui infatti arrivavano e partivano delle navi con merci di scambio oppure cariche di migranti, come è successo in altre città italiane; per esempio, nel 1991 arrivò nel porto di Bari una nave chiamata Vlora con un carico di 27.000 albanesi, di cui un terzo chiese asilo politico.

La prima tappa è stata Piazza della Commenda.

La Commenda è un edificio che fu costruito per accogliere le persone che dovevano partire: è composta da due chiese, una superiore per le persone sane ed una inferiore per i malati. All’interno c’era un giardino, detto “Giardino dei Semplici”, dove si coltivavano piante medicinali.

All’esterno si trovavano diversi banchi di notai, che permettevano di fare testamento alle persone che dovevano imbarcarsi per compiere viaggi lunghi e spesso pericolosi.

Si potevano trovare anche banchi di artigiani che producevano tutto l’occorrente per affrontare i viaggi, come per esempio bauli e valigie.

La seconda tappa e stata Via di Prè, dove abbiamo visitato tre posti. Per prima cosa abbiamo visto il ristorante Carthage, i cui proprietari sono una coppia di origini diverse che cucinano piatti legati alle loro tradizioni. Sul muro fuori dal ristorante è rappresentata la mano di Fatima, figlia di Maometto, che simboleggia i cinque pilastri dell’Islam e che, secondo i musulmani, porta fortuna.

Il secondo posto visitato è stata la Drogheria M. Pastorino, la quale vende prodotti provenienti dall’Asia, dall’America e dall’Europa.

In seguito siamo entrati in Piazza dei Truogoli di Santa Brigida, dove le donne andavano a lavare i panni dei ricchi e lì cantavano e spettegolavano… era un punto di incontro.

In questa piazza abbiamo visto anche un’edicola, che non è quella che oggi noi chiamiamo in modo omonimo, ma è una teca contenente una madonnina. Se ne trovano diverse nel centro storico, incavate nei muri.

Dopo aver proseguito per via Prè, Monica ci ha portato in una via secondaria che conduce ad una piazzetta molto silenziosa: la guida ci ha raccontato che, appena arrivata a Genova, passeggiando per i vicoli la sera, si è imbattuta in questa piazzetta che, a differenza delle altre, è molto silenziosa e quindi a lei particolarmente cara.

Successivamente la guida ci ha portato in un’altra piazzetta, Piazzetta Vittime di tutte le mafie, che per lei ha molto significato, perché qui si trova la Facoltà di Lingue e Letterature straniere, dove si è laureata.

Dopo essere stati nella Piazzetta Vittime di tutte le mafie, ci siamo spostati in Via del Campo, dove la guida ci ha mostrato la Porta Dei Vacca e Palazzo Durazzo.

La Porta dei Vacca fu costruita per proteggere Genova dal Barbarossa, che nel 1155 minacciava l’invasione con il suo esercito. Fu costruita in 53 notti.

Palazzo Durazzo Cattaneo Adorno fu costruito dalla famiglia Durazzo di origine albanese, che, arrivata a Genova, fu imprigionata. Il padre di famiglia, di nome Giorgio Durazzo, scrisse una lettera al doge di Genova lamentandosi della sua condizione; questi miracolosamente gli credette e liberò lui e la sua famiglia.

Dopo Via Del Campo siamo andati in Piazza del Campo, dove sul muro di un edificio si trova il verso di una canzone di De Andrè: «Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori». A tutta la classe questa scritta è piaciuta e Monica ci ha detto che per tutti coloro che vivono nei vicoli De Andrè è importante perché egli ha scritto molte canzoni sugli emarginati che vivono nei vicoli.

L’ultima tappa è stata Piazza Don Andrea Gallo (morto nel 2013), dedicata all’omonimo prete di strada che ha aiutato tantissime persone in condizioni precarie.

Dopo aver finito il giro, abbiamo ottenuto il permesso di entrare in una delle moschee di Genova, dove l’Imam ci ha parlato dei cinque pilastri dell’Islam e dell’Isis.

In conclusione possiamo dire che questa passeggiata è stato molto istruttiva e consigliamo questo tour di Genova a chiunque legga il nostro articolo, perché apre gli occhi facendo vedere la parte nascosta della “Superba”.

Carola C. e Nicolò G., classe 3 D, Scuola Secondaria di primo grado C. Durazzo

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