La classe V della Scuola Manfredi al Teatro Modena

La classe V della Scuola Manfredi al Teatro Modena

Un fortunato spettacolo del Teatro Stabile d’Innovazione – Teatro Ragazzi e Giovani ha dato inizio al progetto Favole Filosofiche,  esperimento che promuove l’avvicinamento dei bambini alla filosofia. Di seguito il contributo della classe 5A della Scuola Primaria L. Manfredi.

Il giorno 17 febbraio la classe 5A della scuola Manfredi ha assistito allo spettacolo teatrale «La favola dei cambiamenti», al Teatro Modena.
Due attori in scena hanno dato vita ad uno spettacolo ricco di spunti. Sul palco, a far da scenografia, scatole bianche e quattro lunghi pali.

La storia racconta di due mendicanti che decidono di cercare nuove strade e miglior fortuna. Sono uno cieco e l’altro zoppo e chiedono l’elemosina per vivere. Sono diffidenti uno verso l’altro: il cieco accusa lo storpio di avergli rubato il suo cappotto, ma alla fine diventano soci nella disgrazia e s’incamminano insieme, lo storpio sulle spalle del cieco, in cerca di un tozzo di pane. Trovano un modo per collaborare e decidono di andare ad un pozzo magico dove l’acqua cambia chi vuol esser cambiato e guarisce chi vuol esser guarito.
Alla fine, dopo molte peripezie, i due mendicanti trovano il pozzo miracoloso e in modo del tutto casuale guariscono: il cieco riesce a vedere e lo storpio torna a camminare, ma il cambiamento fa paura…

Molte sono le parti che ci sono piaciute, ad esempio quando i due “soci” trovano il modo di unire le loro abilità per raggiungere uno scopo comune dimostrando così che insieme tutto si può fare, senza perdere la speranza.
Oppure la scena nella quale il cieco che chiede l’elemosina spiega il “tutto” e il “niente”, che è sempre relativo alla condizione personale, o ancora le scene buffe e dinamiche come quella in cui i due protagonisti combattono con i pali e quella costruita su dei malintesi nella quale il cieco si volta dalla parte sbagliata, strappando grandi risate.
Tutti noi abbiamo sottolineato il fatto che, con poche scatole in scena, i due attori siano riusciti a creare un gioco d’immaginazione dove, di volta in volta, questi semplici elementi scenografici diventavano qualcosa di nuovo ed inaspettato .
Abbiamo molto discusso in classe sui messaggi che questo spettacolo voleva comunicare agli spettatori. Il tema centrale è il cambiamento. Molti di noi hanno dichiarato che non si deve cambiare se si sta bene con se stessi solo perché ce lo chiedono gli altri. Alcuni cambiamenti avvengono senza il nostro controllo, crescendo; possono essere anche molto veloci e travolgenti, altri li possiamo cercare noi perché siamo “padroni del nostro cuore”.

I cambiamenti possono spaventare, perché si affronta qualcosa di sconosciuto e si può avere paura di fallire.
Alcuni di noi, ad esempio, temono il passaggio alla scuola media, vorrebbero rimanere alla scuola elementare, dove si sentono sicuri, altri sono spaventati dal fatto di crescere e di perdere la spensieratezza e la poesia dell’essere bambini, la capacità d’immaginazione, anche se sono curiosi di sapere cosa riserverà loro il futuro.

Secondo noi è uno spettacolo molto bello e ricco di spunti di riflessione, anche su temi molto importanti, perciò ve lo consigliamo.

Classe 5A, Scuola Primaria L. Manfredi

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