Leggere il mondo attraverso il paesaggio

Leggere il mondo attraverso il paesaggio

Paesaggi vicini e lontani. Il tema che unisce il lavoro delle classi del nostro Istituto Comprensivo quest’anno è «Leggere il mondo». Ecco come l’hanno sviluppato gli studenti della classe 5A della scuola Manfredi.

Durante i laboratori d’arte condotti da Anna Calcagno e Graziano Irrera nella nostra classe (P.O.F. 2015/2016), ci siamo detti che il mondo si “legge” anche attraverso il paesaggio, che rende speciale e unico ogni luogo del mondo.

Abbiamo iniziato questo percorso di lettura con Anna, che ha scelto per noi cinque quadri:

Telemaco Signorini, Vegetazione a Rio Maggiore (1894, Coll. GAM Genova)

Rubaldo Merello, Ulivi a San Fruttuoso (1915, Coll. GAM Genova)

Vilmos Aba Novák, New York (1935 ca.)

Rousseau, Paesaggio esotico con leone e leonessa in Africa (1903)

Plinio Nomellini, I corsari del mare (1906, Coll. GAM Genova)

Già dai titoli capite qualcosa del nostro lavoro.

I primi due, Vegetazione a Rio Maggiore di T. Signorini e Ulivi a San Fruttuoso di R. Merello, raffigurano paesaggi vicinissimi a noi, cioè quelli della Liguria, con i suoi terrazzamenti, i suoi ulivi, la sua terra arsa dal sole…

Oltre a studiarne gli elementi compositivi, abbiamo anche letto una poesia di Montale “Fine dell’infanzia”, e un brano di Camillo Sbarbaro, “Corniglia è (nel ricordo)”, tratto da Fuochi Fatui.

Si tratta di due autori liguri e abbiamo scoperto, pensate un po’, che con le parole e con i colori si possono descrivere le stesse cose….cambia solo il linguaggio: è come se le parole fossero dipinte!

Il quadro di New York di Vilmos Aba Novák, invece, è interessante in quanto rappresenta un paesaggio urbano nel quale la presenza umana è molto forte.

Quello di Rousseau raffigura un ambiente esotico pieno di colore, di vegetazione rigogliosa, lontanissimo da noi.

Infine, I corsari del mare di Plinio Nomellini mostra un corsaro alle prese con il mare in tempesta e ci è piaciuto molto perché ci ha ricordato l’inizio del romanzo “Le tigri di Mompracem”, di Emilio Salgari, che ci aveva letto in classe la maestra qualche mese prima: sembra di vedere proprio quella scena in cui Yanez è in mezzo alle onde, facendo ritorno a Mompracem.

Ma il bello doveva ancora arrivare!

La classe da giorni era in preda al disordine: cartone, stoffe, tappi di bottiglia, sale grosso, stagnola… sembrava una dispensa! Povera bidella Marina! Infatti tutti questi materiali di recupero ci sono serviti per realizzare i nostri lavori. Ci siamo messi all’opera, dando vita a dei veri capolavori: dei paesaggi in 3D.

Anna è rimasta soddisfatta e anche la maestra Roberta, perché abbiamo saputo creare, ma soprattutto… collaborare.

E poi è arrivato Graziano che, essendo stato un burattinaio, ci ha aiutato a costruire dei personaggi con il cartoncino da inserire nelle nostre ambientazioni: ci voleva qualcuno che conducesse la barca in mezzo alle onde!

Quest’ultimo laboratorio ci è piaciuto molto e ci ha insegnato che con materiali di recupero si possono creare opere d’arte.

Classe 5A, Scuola Primaria L. Manfredi

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