L’OMBRICO… chi sarà mai?

L’OMBRICO… chi sarà mai?

Tutto è iniziato da un apostrofo scappato per sbaglio dalla penna di un nostro compagno.
Mentre stavamo lavorando al  progetto “La natura ci insegna… il trucco del lombrico”, su un foglio comparve “L’ombrico”.

Chi poteva essere questo strano personaggio?
Abbiamo subito immaginato un mostro, forse un nemico dei lombrichi.
Ognuno di noi ha provato a descriverlo e a inventare una storia.
Abbiamo scelto Rina la lombrichina, come protagonista e L’Ombrico, il suo antagonista.

Alcuni racconti ci sembravano davvero belli e abbiamo deciso di pubblicarli.
Questo è il primo.

Rina e Ombrico

Rina la lombrichina

C’era una volta, una piccola lombrichina di nome Rina. rina 1001
Aveva molti amici ed era molto intelligente.
Il papà era molto forte e la mamma molto affettuosa.
Suo fratello aveva un anno in meno e andavano abbastanza d’accordo; frequentavano tutti e due la stessa scuola.
Vivevano in un villaggio sotterraneo chiamato Shindey.

 

La superficie
Un giorno la classe della piccola lombrica decise di fare una gita in superficie.
Rina era emozionatissima perché non era mai andata sopra il suolo.
Il viaggio fu faticoso ma, alla fine arrivarono.
Nessuno aveva mai visto un luogo così spettacolare, rimasero tutti senza parole.
Erano sbucati nella foresta Amazzonica, c’erano tantissimi alberi, alti anche trenta metri.

I giganti di ferro
Dopo un lungo cammino, videro qualcosa di molto strano e si nascosero sotto terra.
Sbirciarono un po’ e videro gli alberi cadere uno dopo l’altro, perché degli enormi giganti di ferro li stavano tagliando.
Ma quello non era il peggio, perché quelle macchine giganti si stavano dirigendo proprio verso di loro. Cercarono di tornare sotto terra ma il terreno era troppo duro. Allora scapparono più rapidamente che potevano, ma le macchine distruggi-alberi andavano velocissime.
A poca distanza c’era un burrone, quindi non potevano più andare avanti. I macchinari li avrebbero presto raggiunti. Nessuno sapeva cosa fare.
La maestra Lucrezia, decise di provare a scalare il precipizio e con un po’ di paura cominciò a scendere.
Tutti la seguirono.
Era molto difficile scalare perché, in ogni momento le rocce potevano cadere. rina 2002
Arrivati a quasi metà del tragitto, la roccia su cui era appoggiata la maestra si staccò.
Il masso e l’insegnante finirono in uno dei fiumi più grandi del mondo… il rio della Amazzoni.
La maestra Lucrezia si schiantò e morì. I lombrichini rimasero soli.
Spaventati e impauriti, i piccoli decisero di risalire.
Ci volle molta fatica ma alla fine ci riuscirono.
Con stupore si accorsero che i giganti di ferro erano spariti, ma al loro posto c’erano delle persone.
Si nascosero e aspettarono. Dopo un po’ anche gli uomini se ne andarono. Erano salvi.

Un’ombra nella notte
I lombrichini andarono a cercare un riparo per dormire, anche perché stava per piovere.
Trovarono velocemente un posto coperto e si misero a dormire.
Nel profondo della notte Sofia, una compagna di Rina, sentì uno strano rumore.
Era immobilizzata dalla paura.
Con il cuore che le batteva come un tamburo, mise la testa fuori dal rifugio.
Vide solo un’ombra che cercava di nascondersi.
Uscì dal riparo ma non vide niente. Continuò a cercare ma non vide niente.

L’Ombrico
Poi finalmente trovò un indizio, un buco nel terreno. Vi sbirciò dentro.
A un certo punto sentì uno strillo: -biykcoih!!!-
Poi venne trascinata nel buco.
Quell’ombra era un lombrico mago che si chiamava OMBRICO.
Era molto giovane e magro. Poteva trasformarsi in tutti gli animali, e se aveva fame mangiava tutto quello che aveva davanti. Indossava sempre un mantello nero e portava con sé un coltello.
Andava veloce come un fulmine e poteva diventare di ogni grandezza. Sapeva fare un sacco di magie.

La battaglia
Quando fu giorno Rina e i suoi compagni si svegliarono ma non videro Sofia. rina 3003
Allora la cercarono e anche loro videro OMBRICO.
Si spaventarono tutti, tranne Rina, e scapparono; ma c’erano troppe trappole in giro e morirono.
rina 4004OMBRICO guardò Rina e le lancio un fulmine, ma lei lo schivò.
Poi la lombrichina salì su un albero e si lanciò addosso all’ombra che si spostò veloce e Rina cadde per terra.
Delle palle infuocate uscirono dalle mani di Ombrico e andarono a colpire Rina che morì.
In Paradiso la piccola vide i suoi genitori e suo fratello. Le dissero che le truppe di Ombrico avevano ucciso tutti gli abitanti del villaggio di Shindey.
Ombrico aveva vinto.

 

Testo: Federico S., classe 4, scuola primaria Da Verrazzano
Illustrazioni: Niccolò, Benedetta e Matilde

redazioneminiscoop
redazioneminiscoop@gmail.com
7 Comments
  • Silvia A.
    Posted at 19:15h, 16 Settembre Rispondi

    Bravo Fede bella storia. Bravissimi Matilde, Niccolò e Benedetta.
    Silvia A. classe 4a Da Verrazzano

  • mammabarbara
    Posted at 11:35h, 08 Ottobre Rispondi

    Io non ci credo ancora che é partito da un errore di ortografia

  • Lucia R.
    Posted at 11:37h, 08 Ottobre Rispondi

    Bravissimo Fede bella storia! Anche se un po’ triste.
    4 Da Verrazzano

  • Franci
    Posted at 20:38h, 08 Ottobre Rispondi

    Bravo Seppa continua così

  • Alice
    Posted at 21:13h, 08 Ottobre Rispondi

    A me piace questa storia, anche se in effetti è un po’ triste…

  • Mattia 4 Da Verrazzano
    Posted at 19:47h, 13 Ottobre Rispondi

    Vedo che ti sei impegnato!

  • Davide
    Posted at 13:44h, 22 Gennaio Rispondi

    Serra è bella e si vede che ti sei impegnato

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