Scrittori di classe, cronisti di sport: “Una nuotata verso la vittoria”

gara nuoto

Scrittori di classe, cronisti di sport: “Una nuotata verso la vittoria”

I ragazzi della 2D e della 2E della scuola Durazzo hanno partecipato al concorso «Scrittori di classe, cronisti di sport» promosso dalla Conad. Questo il loro racconto ispirato a Federica Pellegrini.

UNA NUOTATA VERSO LA VITTORIA

Sotto ad un cespuglio arruffato di capelli biondo platino si trova Ilaria.
Ilaria è una ragazzina di 12 anni e vive a Genova. È molto egocentrica ma poco sicura di sé, infatti spesso tende ad isolarsi oppure a stare con le sue due migliori amiche: Emma e Sveva.
Tre anni fa era solita stare in casa da sola. Sua madre lavora in Cina presso una società di abbigliamento sportivo, mentre il padre lavora in ospedale come medico chirurgo, quindi Ilaria è costretta a stare da sola per la maggior parte del tempo. Per non annoiarsi invitava spesso Sveva ed Emma a casa sua, però le due ragazze avevano frequentemente gli allenamenti di nuoto. Così Ilaria aveva deciso di iscriversi anche lei al corso, per poter passare più tempo con le sue amiche.

Quest’anno Ilaria, dato che ha compiuto da poco 12 anni, è finalmente passata alla categoria degli R1, ovvero i ragazzi. Ritenendosi inferiore agli altri, aveva sempre preferito evitare di partecipare alle gare. Stavolta, però, non potrà più perché il suo nuovo allenatore, Bernardo, non glielo permetterà. Bernardo è un uomo di mezza età, alto quasi 2 metri e ha due spalle enormi. Nella sua carriera, prima di iniziare il lavoro da istruttore, è stato un campione olimpico e ha vinto diversi titoli importanti partecipando alla “staffetta mista”.

Ilaria è un po’ spaventata da Bernardo, perché lui le sta molto addosso; la corregge in continuazione ed è sempre molto attento a ciò che fa. Alcune compagne le hanno detto che il suo soprannome è San Bernardo perché è sempre gentile e disponibile. Per lei, però, non è per niente così: il fatto che la segua così tanto le dà molto sui nervi e, a volte, vorrebbe anche rilassarsi. Suo padre, per rassicurarla, le ha spiegato che, quando una persona ti dedica tante attenzioni, significa che forse ha intravisto qualcosa di buono in te. Pensandoci bene, però, spesso capita che durante l’allenamento, quando Bernardo programma quello di velocità, Ilaria superi di gran lunga le sue amiche.

Sono gli inizi di ottobre, e, durante un allenamento, Bernardo avvisa Ilaria e i suoi compagni di squadra che il 17 di novembre ci sarà la prima prova regionale dell’anno e che tutti i ragazzi del suo corso parteciperanno. Finito l’allenamento, Ilaria va da Bernardo per parlargli. Vuole avvisarlo che lei, come per ogni gara, non si presenterà perché non si sente abbastanza pronta. Bernardo, però, non vuole ascoltare le sue spiegazioni; la prende per un braccio e la riporta davanti alla vasca. In quel momento si stanno allenando i ragazzi e le ragazze più grandi di lei. La fa buttare in piscina e, per dimostrarle la sua bravura, organizza una piccola gara di velocità: vince chi farà 4 vasche a stile libero nel minor tempo. Una volta finita la gara, Bernardo annuncia i risultati: Ilaria è arrivata prima con il tempo di un solo minuto!

Dal giorno dopo, convinta ormai della sua bravura, Ilaria inizia ad impegnarsi molto di più del solito e a dare tutta se stessa. Bernardo è orgoglioso di lei e spera che si sia finalmente decisa a partecipare. Infatti è proprio così! Alla fine della lezione Ilaria annuncia la sua decisione: parteciperà alla gara e gareggerà in due specialità!

Finalmente arriva il giorno della gara alle piscine della “Sciorba”!

Appena entra in piscina, ad Ilaria viene quasi da svenire. È letteralmente in panico: contro chi gareggerà? Le sue avversarie sono forti? Tutte queste domande le turbinano in testa e la fanno agitare. Dopo essersi messa il costume, si avvicina alla vasca. Ama sentire l’odore del cloro; in qualche modo la tranquillizza; mentre l’acqua fredda, quella, la odia: il freddo che l’avvolge, il cuore che si ghiaccia…
Ormai le gare sono iniziate, alcune categorie sono già state premiate. Manca solo quella di Ilaria, Sveva ed Emma, queste ultime spaventatissime all’idea di gareggiare contro l’amica.

Ilaria, Emma, Sveva e altre cinque ragazze sono chiamate per i blocchi di partenza per i 200 metri. Ilaria è agitatissima, ha le farfalle nello stomaco, il suo cuore batte a mille. Per un momento ha l’idea di non salire sul blocco, andarsene, lasciare tutto, ma poi le sue amiche la prendono per un braccio e la portano davanti alla vasca. Sveva deve andare nel blocco due, Emma nel sei e Ilaria nel quattro. È felice di essere lì perché ha sentito dire da Bernardo che nel blocco quattro sei la più avvantaggiata in quanto, da quella posizione, non si viene rallentati dalle onde create dalle avversarie.

“Fiii fiiiii fiiiiiiii” il fischietto suona, le ragazze salgono sul blocco e la gara inizia.

La partenza non è delle migliori, perché, appena Ilaria si tuffa in acqua, le scivolano gli occhialini. Continua comunque a nuotare, ma l’ansia e l’agitazione salgono sempre di più, tanto che, ad un certo punto, per la prima volta in vita sua, viene colta da un attacco d’asma. Prova per un breve tempo a nuotare ma con scarsissimi risultati. Dopo poco più di 5 secondi, il tempo di arrivare al muretto, si ferma, ma l’ansia e la sua agitazione salgono sempre di più. Appena esce dall’acqua, un dottore le va incontro con uno spruzzino per l’asma, ma Ilaria è talmente agitata e imbarazzata che, appena lo vede, scappa piangendo negli spogliatoi, abbandonando così la gara. Si siede su una panca… poco dopo arriva di corsa suo padre, preoccupatissimo, che le porge uno spruzzino per l’asma e la rassicura.

Dopo essersi calmata, Ilaria torna a casa sua e si chiude in camera. Non vuole più fare nuoto, alla gara è stata ridicola… Prima gli occhialini che cadono, poi l’asma… È andato tutto storto e lei è stata ridicola.

Passano tre settimane… Ilaria non si è più presentata agli allenamenti. Non ha nemmeno più parlato con Emma e Sveva e loro hanno fatto lo stesso. Bernardo è molto dispiaciuto della sua improvvisa decisione e spera che torni prima possibile.
In realtà la capisce molto bene perché anche lui, durante il suo percorso sportivo, ha avuto diversi “incidenti”; grazie alla sua grinta, però, in passato era riuscito a qualificarsi alle Olimpiadi.

Un giorno Ilaria sente bussare alla porta di casa sua. Va ad aprire e, con sua grande, anzi grandissima sorpresa, si ritrova davanti sua madre. È da due anni che non la vede, e, urlando di gioia, le salta addosso. La mamma di Ilaria si chiama Martina, ha gli occhi azzurri, i capelli neri ed è abbastanza alta. La donna le porge un enorme pacco regalo; Ilaria lo apre e dentro trova un bellissimo costumone da gara, una nuova cuffia personalizzata col suo nome ed un paio di fantastici occhialini “svedesi” verdi. Quando li vede, le viene quasi da piangere, non ha ancora avvisato la madre della sua decisione e, a pensarci bene, non ha intenzione di farlo, perché il giorno successivo tornerà in piscina per dimostrare a tutti la sua grinta.

Il giorno dopo, arrivata in piscina, tutti accolgono Ilaria con grande gioia. Tutti tranne Emma e Sveva che, in tutto questo tempo, hanno creduto che Ilaria abbia fatto finta di stare male solo per attirare l’attenzione di Bernardo e degli altri.
Dopo un mese di duro lavoro Bernardo annuncia una seconda gara alla quale, però, parteciperanno solo alcuni ragazzi tra cui anche Ilaria.
Ilaria non vorrebbe partecipare, ma poi, parlando con mamma e papà, si convince: parteciperà almeno ad una specialità, ovvero i 100m.

Finalmente arriva il giorno tanto atteso: la sua seconda gara!

Davanti all’ingresso della piscina Ilaria entra in panico. Va a mettersi il costumone nello spogliatoio, dove trova Emma: l’amica sta camminando avanti e indietro per la stanza con gli occhi pieni di lacrime e non fa nemmeno caso a Ilaria. Ilaria cerca di mantenere la calma. Indossato il costume, si avvicina ad Emma; appena i loro sguardi si incrociano, le ragazze si abbracciano. Le due, poi, vanno a bordo piscina incontro a Bernardo, che le sta aspettando. Anche lui sembra abbastanza agitato. Guarda Ilaria ed Emma, poi le avvisa che gareggeranno in due categorie totalmente diverse: Ilaria nei 100m a stile mentre Emma nei 200m a dorso.

La prima ad entrare in vasca sarà Emma. Il fischietto suona ed Emma parte a tutta velocità, superando tutte le altre ragazze. Emma arriva prima con un totale di 2.30 minuti.

Poi giunge il turno di Ilaria, che sale sul blocco quattro. Le sue gambe tremano e non si sente più le forze. Riuscirà stavolta a salire almeno sul podio? La sua testa è piena di domande, non sa più cosa pensare.

Suonano i fischietti: sistematasi sul blocco di partenza, Ilaria pensa solo a se stessa, non sente più nulla, solo il suo battito cardiaco nelle orecchie. Il giudice grida “A POSTO” e nella testa della ragazza scatta un piccolo interruttore che dà vita alla sua grinta. Una grinta che non ha mai avuto prima d’ora, diversa dal solito perché stavolta sa che riuscirà a vincere. Infine, dopo pochi ma lunghissimi secondi, il giudice dà il “via!”.

Ilaria fa un’ottima partenza; gli occhialini rimangono al loro posto e l’ansia non è eccessiva. Nuota il più velocemente possibile superando di gran lunga tutte le altre partecipanti. Non è mai stata così concentrata su un obbiettivo e questa volta è sicura di riuscire a vincere: si è preparata molto e ha dato tutta se stessa. In più, questa volta, a fare il tifo, non c’è solo suo padre: stavolta c’è anche sua madre, che non l’ha mai vista nuotare. Tutti questi pensieri le fanno esplodere la testa, ma non la distraggono dal suo intento. Ad un certo punto la ragazza tocca il muretto, la gara è finita ed Ilaria è arrivata prima!

Quando sale sul podio, è davvero felicissima ed orgogliosa di se stessa; non è mai riuscita ad ottenere dei risultati così importanti ed ha vinto grazie alla sua grinta, una grinta che la aiuterà nei momenti più difficili della sua vita.

Ginevra B., Luana L., classe 2°E, Scuola Secondaria di Primo Grado Clelia Durazzogara nuoto

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redazioneminiscoop@gmail.com
1 Comment
  • courtneyval
    Posted at 20:46h, 16 Marzo Rispondi

    Dritto e chiaro. Grazie GRAN MAESTRO.

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