Spartaco è un “giusto”? Opinioni a confronto

Spartaco è un “giusto”? Opinioni a confronto

Quando abbiamo studiato i Romani abbiamo visto il film “Spartacus” di Stanley Kubrik. Il protagonista, lo schiavo Spartaco, è vissuto realmente e ha guidato una rivolta di schiavi contro le legioni romane.

Il film è stato interessante e, anche se alcune scene erano un po’ romanzate, ci ha aiutato a capire meglio come vivevano gli schiavi a quei tempi.
Alla fine ci siamo chiesti se Spartaco potevamo metterlo sul nostro “Albero delle persone giuste”. Alcuni dei nostri compagni hanno espresso dei dubbi.


Ora vi raccontiamo brevemente la storia e poi le nostre opinioni in proposito.

Spartaco era uno schiavo proveniente dalla Tracia, che lavorava duramente nelle miniere dei Romani in Libia. Un giorno fu acquistato da Lentulo Batiato che lo portò nella sua scuola per gladiatori a Capua, vicino a Napoli.

Dopo un periodo di allenamento Spartaco, che non voleva uccidere un suo compagno in combattimento solo per divertire i patrizi romani, iniziò una rivolta e fuggì con altri 200 gladiatori sul Vesuvio. Era l’anno 73 a.C..
Molti altri schiavi si unirono a loro nella speranza di poter ottenere la libertà; in breve tempo formarono un esercito. Quando la notizia giunse a Roma, il Senato decise di inviare le sue legioni per sconfiggere gli schiavi. Gli scontri durarono quasi tre anni. Quando Spartaco si rese conto che non avrebbe potuto fuggire verso Nord, si accordò con i pirati della Cilicia, una regione a sud della Turchia, per avere delle navi su cui imbarcare gli schiavi ribelli e portarli in salvo.
L’appuntamento era a Brindisi. Ma i pirati, ricattati  dai Romani, tradirono Spartaco, il quale si trovò intrappolato da tre legioni romane.
Dopo un estenuante combattimento i Romani ebbero la meglio: migliaia di schiavi morirono in battaglia e seimila, catturati dal generale Crasso, furono crocifissi sulla via Appia tra Roma e Capua, nell’anno 71 a.C.
Nell’ultima scena del film si vede Spartaco crocifisso, mentre alcune fonti storiche sostengono che morì in battaglia.

Siamo tutti d’accordo che la lotta per la libertà contro la schiavitù sia una cosa giusta.
Per questo la maggior parte di noi pensa che Spartaco sia da mettere sull’“Albero delle persone giuste” perché è stato coraggioso a ribellarsi contro gli schiavisti, ha aiutato i suoi compagni e anche quando avrebbe potuto scappare da solo o insieme ai suoi migliori amici con i pirati, ha preferito rimanere a combattere con il suo esercito, dimostrando responsabilità e altruismo. Se fosse riuscito a fuggire avrebbe salvato la vita a migliaia di persone, rendendole libere.

Un nostro compagno, invece, non è d’accordo perché sostiene che Spartaco per ribellarsi ha usato la violenza e ha ucciso molti Romani. Quindi anche se l’ha fatto per un motivo giusto, chi uccide non può essere considerata una persona giusta.
A questo punto anche altre due ragazze hanno espresso i loro dubbi.
Molti hanno fatto notare che nell’Età Antica, quando la schiavitù era stabilita per legge e gli schiavi erano considerati come cose e potevano essere venduti, regalati, maltrattati o uccisi dai loro padroni, per la maggior parte di loro non sarebbe stato possibile liberarsi in modo diverso, senza lottare.

Cari lettori, ci potete aiutare voi a risolvere i nostri dubbi, scrivendoci nei “commenti” le vostre opinioni e i vostri suggerimenti? Grazie a tutti.

Classe 5A, Scuola Primaria Da Verrazzano

redazioneminiscoop
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