Ipazia: la prima donna scienziata fra i “giusti”

Ipazia: la prima donna scienziata fra i “giusti”

 Ancora un articolo dedicato a Ipazia, la grande scienziata del V secolo avanti Cristo che ha riscaldato i cuori e la fantasia dei giovani redattori di Miniscoop.

 

Alla fine dell’anno scolastico, in storia abbiamo studiato che l’imperatore romano Teodosio aveva imposto la religione cristiana a tutti i popoli dell’Impero. Finite le persecuzioni dei cristiani, iniziarono così quelle dei politeisti. In classe abbiamo visto, su questo argomento, alcune parti del film Agorà del regista Alejandro Amenábar, che racconta la storia della filosofa e scienziata Ipazia d’Alessandria d’Egitto, vissuta nel V secolo d.C.


Lei era una grande studiosa di matematica, di scienze e soprattutto di astronomia. Era stata istruita da suo padre che era il direttore della biblioteca di Alessandria, la più grande e importante di quel tempo.
Quando lui fu troppo vecchio per insegnare lasciò il suo posto alla figlia che, oltre a essere molto sapiente, sapeva spiegare molto bene le cose ai suoi studenti, tutti maschi.

A quei tempi le donne si sposavano molto giovani e poi si occupavano della casa, dei figli e dovevano ubbidire al marito. Ipazia invece non volle sposarsi perché voleva essere libera e occuparsi solo dei suoi studi e dell’insegnamento. Per lei la conoscenza era la cosa più importante e non si occupava degli scontri tra cristiani e “pagani”.

Questo non andava bene alle autorità religiose, soprattutto al vescovo Cirillo che la considerava atea, cioè non appartenente a nessuna religione; le impose di convertirsi al cristianesimo e le proibì di insegnare, ma lei si rifiutò.

I cristiani più fanatici distrussero i templi di Alessandria e la famosa biblioteca, bruciando tutti i papiri. La scienziata, con l’aiuto di alcuni suoi studenti cercò di mettere in salvo il maggior numero di testi antichi e continuò i suoi studi di astronomia, rifiutando di convertirsi a una religione. Lei affermava che bisogna cercare le cose che abbiamo in comune, non quelle che ci dividono.

Un giorno i parabolani, un gruppo di cristiani fanatici, mentre Ipazia tornava a casa dopo aver tenuto una lezione, la assalirono e la uccisero. Era l’anno 415 d.C.

Per noi Ipazia è una persona giusta perché, anche se non ha salvato delle vite, ha difeso altri valori importanti: la conoscenza, la libertà e i diritti delle donne.


Proprio perché è considerata la prima donna scienziata, di cui si ha notizia, gli astronomi hanno dato il suo nome a un asteroide e a un cratere della Luna.

Alice, Silvia e Vittoria, classe 5A, Scuola Primaria Da Verrazzano

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