Una gita a quattro zoccoli

Una gita a quattro zoccoli

Possono dei nuvoloni grigi e un po’ di pioggia rovinare una gita? Certo che no!
La scorsa primavera è stata davvero antipatica e ha rischiato di mandare a monte molte uscite didattiche. Ecco il resoconto di una bella gita, molto divertente nonostante il tempaccio, che gli impavidi alunni dell’attuale II B hanno fatto sulla collina di Bavari, dove hanno conosciuto amici con gli zoccoli a cui è davvero facile voler bene.

Solitamente alla mattina la sveglia è l’oggetto più odiato, ma il 10 aprile eravamo tutti pronti prima del previsto. Poteva andare tutto liscio senza imprevisti? Ovviamente no!

Arrivati a scuola si fa l’appello: tutti presenti eccetto Giorgia, la nostra compagna che frequenta il maneggio e che ci avrebbe guidato in questa avventura. I docenti accompagnatori, consultandosi, hanno deciso di rimandare la gita.
Anche il secondo tentativo non riesce ma, al posto degli assenti, è la pioggia a rovinare tutto! Evidentemente la scuola si è affezionata a noi e i bidelli, che avrebbero voluto riposare le orecchie, e si illudono inutilmente! Altre sei ore di scuola… Che noia!

Fortunatamente il 22 maggio tutto va al meglio: partenza ore 7:50, zaini colmi di panini, noi pieni di curiosità e lotta contro il tempo per salire sull’autobus per Bavari, perché ne passa uno… ogni morte di Papa!

Arrivati a destinazione [A.S.D. Amico Cavallo di Genova, N.d.R.], la proprietaria del maneggio, la signora Odette, ci viene incontro per accoglierci nel migliore dei modi.


Abbiamo appoggiato gli zaini e dividendoci nei gruppi già scelti a scuola abbiamo posto delle domande a nostra scelta a cui Odette ha risposto prontamente. Andati alle scuderie abbiamo conosciuto i vari cavalli e, per i più bassini, la proprietaria ci ha fatto salire sulle balle di fieno per poter raggiungere ed accarezzare il muso di un cavallo di nome Justus, uno dei più docili.

Silver, invece, faceva un po’ paura a tutti perché aveva un atteggiamento ostile verso il suo vicino di stalla. Ma i più carini in assoluto erano i pony: Nutella, Principe, Fruby e Nello l’asinello, il più simpatico, ma più cocciuto di tutti!

Sempre divisi in gruppi abbiamo osservato due nostre compagne esperte di equitazione mentre accompagnavano Nello durante un percorso.
Arrivati al momento di scegliere i pony, le ragazze hanno optato per Nutella, la più bella di tutti – non solo per il nome ma anche per il suo manto color cenere – e Fruby, mentre i maschi hanno preferito il giovane Principe e Nello il tenero asinello.
Scelti i piccoli pony, li abbiamo spazzolati accuratamente seguendo le indicazioni di Michela, assistente di Odette: le femmine si sono sbizzarrite con trecce su criniera e coda!

Ma come tutti i negozi, a una certa ora la SPA chiude!

Dopo essere diventati delle star per qualche minuto, toccava a loro dimostrare la bravura in una staffetta piena di equivoci: Nello l’asinello “degustava” il birillo che serviva per segnare la partenza, il pony Principe faceva qualsiasi cosa tranne quello che doveva fare e Fruby, la “nonnina” di turno, si muoveva con il suo passo leggiadro nonostante l’età!

Il pony più amato da tutti è sicuramente Nutella! Vi chiedete perché? Ve lo spieghiamo subito. Ci sono varie motivazioni:
1 – Fa tutto quello che le si dice
2 – Va al tuo stesso passo
3 – È dolce come il suo nome

Durante l’attività c’è stato anche un momento di pioggia, molto divertente soprattutto per i compagni incappucciati.

E ora pronti per la staffetta!

Subito dopo ci aspettava la prova più impegnativa ma, prima di salire sul cavallo vero, abbiamo provato alcune tecniche sul cavallo finto.


Abbiamo provato le salite: la più divertente di tutte è quella all’indiana, e qua non può mancare il Fantozzi di turno… e chi, se non Lorenzo? Dopo essere salito sul cavallo finto, nel preciso momento in cui è sceso, il Fato ha voluto che Kenya (il cane del maneggio) sia passato proprio sotto il cavallo finto e Lollo lo ha preso in pieno. Ahi! Povera Kenya.

Successivamente ci siamo divisi in due gruppi, il primo ha provato sul cavallo finto le attività da fare su quello vero, mentre il secondo si è spostato per svolgere gli esercizi su quello vero. Mentre era in movimento abbiamo provato la salita, la discesa e alcuni esercizi, come per esempio: aprire le braccia stando seduti sul cavallo, oppure in ginocchio sulla sella tenendosi solo con una mano alle due maniglie (Giorgia, invece, avendo più equilibrio, ha levato entrambe le mani).

Finite le attività, giusto il tempo di salutare i cavalli e di fare un goloso spuntino ed eravamo già arrivati alla fine di questa avventura.
Nulla quel giorno ci aveva fermato e niente ci avrebbe impedito di concludere questa giornata al meglio: una foto di gruppo che esprimeva le nostre emozioni ed un simpatico cagnolino del maneggio che ci seguiva e che avremmo tanto voluto portare a scuola.

Viaggio in autobus sempre molto movimentato con le anziane signore che non vedevano l’ora di scendere per riprendere la funzionalità delle proprie orecchie.

Tornati a scuola eravamo felici, felici di questa meravigliosa esperienza che non dimenticheremo mai.
Il lato un po’ meno emozionante? Le scarpe sporche di fango che le nostre mamme non vedevano l’ora di lavare e gli abiti “leggermente” mangiucchiati.

Che bella giornata: niente lezioni e la conoscenza di fantastici, speciali, originali amici.

Sofia A. , Emanuele B. , Sofia R., Lorenzo R. Giorgia V. , Ludovica T. , Pietro M., Giovanni S., classe 2B, Scuola Secondaria C. Durazzo

redazioneminiscoop
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