Benedicta: la nostra recensione

Benedicta: la nostra recensione

La mia scuola ha organizzato un incontro virtuale per la festa della Liberazione. Lunedì 27 aprile alle ore 10:00 tutte le classi della succursale di via Casotti sono state riunite in una videoconferenza tramite Meet, per ricordare il settantacinquesimo anno dalla Liberazione, avvenuta il 25 aprile 1945.

Care lettrici e cari lettori, potete leggere qui la descrizione dello spettacolo. In questo articolo invece vogliamo lasciarvi la nostra recensione.

Giudizi personali

A molti di noi lo spettacolo è piaciuto perché alternava i racconti alle canzoni: in questo modo l’attenzione c’era sempre e il video risultava vario. Le canzoni non erano “del nostro genere” ma ci sono piaciute perché comunque molto coinvolgenti e, grazie a loro, il modo di presentare eventi così tragici è stato più scorrevole e movimentato.

Parlare o scrivere non sono gli unici modi di esprimere quello che si pensa… E Alloisio con la musica e la poesia riesce quasi a far divertire nonostante la tristezza dei racconti.

Alcuni di noi hanno anche scritto nel loro commento allo spettacolo che sono rimasti molto affascinati da come le parole si sposavano tra loro nei racconti, dai termini che l’autore usava e da come ha strutturato i testi. Il linguaggio non era monotono invogliava a stare a sentire ancora per capire quello che diceva.

Siamo stati contenti di aver potuto ascoltare i fatti accaduti direttamente dagli ex deportati e partigiani, dato che solitamente sono fatti che si leggono nei libri di storia e che raramente si sentono raccontare. È stato commovente ed educativo allo stesso tempo.

Queste tragedie sono ancora impresse nella memoria e nel cuore dei sopravvissuti, infatti le raccontano con tantissima emozione e alcuni di loro si sono commossi ripensando a quei brutti momenti.

Sono stati fortunati ad essere sopravvissuti e grazie ai loro racconti la nostra generazione dovrebbe imparare che la guerra è una cosa molto brutta e sbagliata. Quando abbiamo visto questi signori dopo così tanti anni piangere abbiamo capito ancora di più quanto dev’essere stato terribile quello che hanno vissuto. Ma abbiamo capito che ci tengono tanto a raccontarlo, proprio perché non si ripeta mai più.

Un’altra delle cose che ci hanno colpito maggiormente è che a quei tempi i bambini di un’età simile alla nostra dovevano già scegliere da che parte stare. E abbiamo provato tanta tristezza sentendo che, sfortunatamente, molti ragazzi sono stati uccisi.

Molto emozionante è stato anche il racconto dell’impiccagione, perché abbiamo provato tanta tristezza, dispiacere per i ragazzi e rabbia nei confronti dei tedeschi.

Chissà quanta paura avranno avuto! E chissà quanto coraggio c’è voluto, per decidere di non combattere con l’esercito e di abbandonare la famiglia, sapendo che rischiavano di non vederla più. Ascoltando le storie ci siamo uniti al loro stesso dolore, ma abbiamo sentito anche tutta la tenacia dei partigiani.

Sono felice che la scuola abbia organizzato questa lezione con Alloisio perché le prof ci hanno “regalato” la possibilità di poter vivere, attraverso quei filmati, esperienze di persone che hanno realmente creato la storia dell’Italia.Lo spettacolo ha risvegliato in noi sentimenti forti e, oltre alla descrizione degli eventi molto dettagliata, sono state molto belle le testimonianze, fatte come se fossero dal vivo.

I video che abbiamo visto erano adatti ai ragazzi della nostra età: l’autore è riuscito a raccontare eventi molto complessi in modo facile per riuscire a farci capire. Conoscere queste storie serve per non ripetere più gli errori fatti in precedenza.

Seguire le storie per un’ora e mezza per alcuni è stato un po’ difficile, ma nel complesso ci è piaciuto molto e ci ha trasmesso molte emozioni.
È stato fantastico poter incontrare l’autore in video lezione dopo la visione dei filmati, anche se sarebbe stato più bello vederlo dal vivo.

Classe I G, Scuola Durazzo Nervi Succursale

redazioneminiscoop
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