Femminicidio in Italia e nel mondo

Femminicidio in Italia e nel mondo

Il 25 novembre si celebra la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”.

Scarpette rosse in una delle tante piazze italiane il 25 novembre

#annoscolastico2022-23

Col termine di violenza si intende ogni atto che provoca un danno o una sofferenza fisica, sessuale, psicologica e una privazione della libertà, fino ad arrivare al gesto estremo di omicidio. Col termine di femminicidio, infatti, si intende l’uccisione di donne “in quanto donne”. Questo fenomeno è molto diffuso sia in Italia sia nel resto del mondo e si stima che sia la principale causa di morte per le donne tra i quattordici e i quarantacinque anni.
Un’analisi statistica, fatta in Italia dal 2012 al 2016, ha evidenziato un totale di circa seicento omicidi di donne in quattro anni. Questo significa che ogni due giorni circa una donna viene uccisa.
Nell’ultimo anno, nella nostra penisola, dal 1 agosto 2021 al 31 luglio 2022, i casi registrati di femminicidio sono 125, in aumento rispetto ai 108 dei dodici mesi precedenti. Il 38% delle vittime degli omicidi commessi nel 2022 è rappresentato da donne.
Nel mondo questo fenomeno è estremamente diffuso. Da varie indagini si evince che negli ultimi anni le donne uccise sono numerosissime: 20000 in  Asia, 19000 in Africa, 8000 in America, 3000 in Europa e 300 in Oceania.

Manifestazioni a Milano e a Roma contro la violenza sulle donne

I femminicidi sono delitti spesso maturati nell’ambito della famiglia e degli affetti. A uccidere sono coniugi o conviventi per il 63,8% dei casi, fidanzati per il 12% e ex partner per il 24% circa.
Nel 40% dei casi le armi utilizzate nei femminicidi sono armi da taglio (coltelli da cucina e pugnali) e nel 18% la vittima viene strangolata. In una percentuale non trascurabile di casi (circa il 9%), la donna viene uccisa senza uso di armi, ma con calci e pugni fino alla morte.
Le cause di questo fenomeno sono molteplici: sociali, culturali, economiche e familiari. Fra i possibili moventi ci possono essere la gelosia, il desiderio di possesso e la difficoltà ad  accettare la fine di una relazione. La donna, ancora oggi, viene considerata inferiore all’uomo e spesso ritenuta incapace di avere un ruolo economico e sociale: non le viene riconosciuta intelligenza, libertà e valore pari a quella maschile.
Grazie alla diffusione della consapevolezza del femminicidio, negli ultimi anni le azioni per difendere le donne sono state incrementate. Per contrastare le violenze sulla donna sono nati i Centri antiviolenza, che offrono alle donne ascolto, protezione e supporto. Un ruolo fondamentale hanno anche le campagne di informazione nelle scuole, nelle istituzioni, nelle famiglie che devono mettere in luce che la parità di genere non è una conquista ma un diritto umano. Nel frattempo, un altro pilastro fondamentale per la lotta al femminicidio è l’approvazione di leggi che tutelino la donna da ogni forma di violenza e perseguano i trasgressori.
Per protestare contro il femminicidio e la violenza, l’artista messicana  Elina Chauvet ha introdotto nel 2012 il simbolo delle  “scarpette rosse”. All’inizio erano state concepite per commemorare la morte di centinaia di donne uccise a Juarez (una cittadina del Messico), oggi, invece, sono il simbolo della “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”.

La panchina rossa, un altro simbolo insieme alle scarpette rosse della lotta contro i femminicidi e la violenza sulle donne

Classe II A, “LA CARICA DEI 23”, Scuola Durazzo sede, a.s. 22/23

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